Saliranno le quotazioni delle auto usate elettriche?
- February 21, 2025
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Motus-E, associazione di settore per le auto a batteria, e Quattroruote Professional sono sicuri: in Italia le quotazioni delle auto elettriche usate hanno scontato finora una limitata conoscenza del prodotto. Una maggiore comprensione della tecnologia, però, renderà più facilmente leggibile il mercato. Contribuendo, così, a determinare il reale valore di questi veicoli.
Su questo tema le due società hanno realizzato uno studio specifico: “Una scelta elettrica oggi. Una scelta di valore domani“. La ricerca, fondata sulla Banca dati Quattroruote Professional, approfondisce per la prima volta in Italia i diversi elementi che contribuiscono a definire le quotazioni dei veicoli elettrici di seconda mano. Rispondendo, così, a tutti gli interrogativi di automobilisti e addetti ai lavori.
Prendendo le mosse dall’andamento delle quotazioni degli ultimi anni, l’analisi porta a diverse considerazione. In primis rileva come i prezzi dell’usato elettrico siano stati influenzati dalla presenza a fasi alterne dell’Ecobonus. Questo tra il 2019 e il 2024. Un impatto, quello degli incentivi, sproporzionato rispetto all’effettivo numero di immatricolazioni elettriche che hanno potuto beneficiare delle agevolazioni.
Cosa pesa sulle quotazioni?
Ciò che fino ad oggi ha pesato di più sulle quotazioni è stato il diffondersi di un’errata percezione della reale longevità delle batterie. Al di là della vita utile dell’accumulatore, il fraintendimento ha riguardato la cosiddetta “capacità residua” delle batterie. Inoltre la vita dell’accumulatore può tranquillamente superare quella dell’auto stessa. Con il passare degli anni gli accumulatori al litio mostrano una graduale diminuzione della capacità di immagazzinare energia. Proprio per questo motivo i costruttori assicurano anche un livello minimo di capacità (in media dell’80%) al termine della garanzia. Garanzia che è generalmente di 8 anni.
Ma in concreto, cosa comporta questo fenomeno?
L’analisi è stata condotta su un campione di 5.000 auto elettriche usate. La stessa, condotta con Power checK Control (Pkc), evidenzia un degrado medio delle batterie di appena l’1,5% annuo. Percentuale che tende oltretutto a diminuire considerevolmente dopo i primi 9 anni di utilizzo. Questo andamento della capacità residua si traduce in una variazione dell’autonomia impercettibile nell’uso quotidiano. Nonché marginale nei viaggi più lunghi. Specialmente per le tipologie di auto pensate per le percorrenze elevate.
L’esempio riportato nello studio considera un viaggio di circa 570 km tra Roma e Milano con due coppie di veicoli identici tra loro. Uno con batteria nuova e uno con batteria all’80% di capacità residua, corrispondente a un accumulatore con oltre 10 anni di utilizzo. Nel caso della coppia di veicoli più orientati alle lunghe percorrenze, con batteria da 77 kWh, la differenza nei tempi di viaggio – per raggiungere la meta con lo stesso livello di carica della batteria – tra l’auto con batteria nuova e l’auto con batteria all’80% di capacità residua è di 7 minuti. Si tratta dell’1,8% del tempo di viaggio. Per la coppia di veicoli con batteria più piccola, da 58 kWh, la differenza è di 14 minuti. In questo caso il 3,3% del tempo di viaggio.
Un test diagnostico immediato
Appurato ciò, lo studio osserva che a differenza di quanto avviene con i motori endotermici, lo stato di salute della batteria di un veicolo usato può essere verificato molto più facilmente. Come? Con un test diagnostico immediato. Garantendo, in questo modo, all’acquirente un’indicazione incontrovertibile. La stessa di traduce in un’indicazione sicura per determinare la quotazione del mezzo.
In quest’ottica, acquisisce particolare valore nella scelta anche la maggiore semplicità dei veicoli elettrici. Frutto di un numero di componenti nel gruppo “motore e cambio” inferiore del 70% rispetto alle controparti a combustione. Come si evince dai dati di Quattroruote Professional, ciò si riflette in costi per la manutenzione ordinaria decisamente inferiori. Con un risparmio tra il 62% (utilitaria di segmento B con 3 anni o 45.000 km) e il 69% (auto media di segmento C con 8 anni o 120.000 km).
Lo stato di avanzamento tecnico delle batterie
Un altro aspetto che ha inciso sulle quotazioni deriva da un equivoco di fondo sullo stato dell’avanzamento tecnico sul fronte delle batterie. Equivoco che ha alimentato l’ingiustificato timore di un imminente arrivo sul mercato di tecnologie molto più avanzate ed economiche delle attuali. Al riguardo, il report indica che in 10 anni l’autonomia media omologata dei modelli elettrici a listino in Italia è quasi triplicata. Tuttavia, negli ultimi anni il tasso di incremento si è notevolmente ridotto. Mostrando una sostanziale maturità della tecnologia al litio, per la quale ci si può aspettare ora un miglioramento incrementale continuo, ma senza gli strappi osservati in passato.