Il futuro dell’infrastruttura della ricarica elettrica italiana
- October 10, 2024
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Arriva dallo studio “Il futuro della mobilità elettrica in Italia @2035” di Motus-e e Pwc strategy la fotografia dell’infrastruttura di ricarica per auto elettriche in Italia. Il nostro Paese sarà dotato entro il 2035 di un’infrastruttura che conterà tra i 198.000 e i 239.000 punti di ricarica a uso pubblico per i veicoli elettrici. Implementazioni possibili grazie a investimenti privati fino a 4 miliardi di euro. I punti di ricarica saranno, inoltre, affiancati da oltre 5 milioni di punti tra domestici e aziendali.
Il report si aggiorna in base alle ultime normative. Ma non solo anche in base al mercato, alle previsioni di penetrazione ed alle stime di crescita dell’infrastruttura. Viene considerato un orizzonte temporale che arriva sino al 2035. La base del report stesso è costituita, invece, dal circolante attuale elettrico italiano e dai circa 57.000 punti di ricarica ad uso pubblico installati nella penisola.
L’analisi di Motus-e e Pwc strategy
L’analisi propone due scenari elaborati entrambi in modo prudenziale. Lo studio tiene conto dell’attuale clima di incertezza normativa e dei relativi riflessi sui consumatori. Il primo scenario preso in considerazione è “conservativo”. Tale scenario prevede una crescita del mercato dei veicoli elettrici contenuta nel breve e nel medio periodo.
Il secondo scenario può essere definito “accelerato”. Questo presenta un andamento del mercato simile nel breve termine, ma un più sostenuto incremento nel medio-lungo periodo. Nel dettaglio, lo scenario conservativo stima che al 2030 circoleranno in Italia 2,6 milioni di veicoli elettrici e 1,2 milioni di ibridi plug-in. Nel 2035 saranno rispettivamente 8,6 e 1,2 milioni di unità.
L’infrastruttura
Sotto il profilo infrastrutturale, lo scenario conservativo prevede al 2030 la presenza in Italia di 115.000 punti di ricarica a uso pubblico al 2030 e 198.000 al 2035. La composizione vedrà al termine dell’orizzonte considerato: il 52% di punti in corrente alternata (ac), il 36% di tipo veloce in corrente continua fino a 149 kw di potenza (dc) e il 12% ultraveloce con potenza dai 150 kw in su (C.D. “High power charger” o hpc).
Proprio le colonnine ad altissima potenza saranno protagoniste assolute lungo le autostrade. La rete di ricarica sulla grande viabilità conterà in questo scenario circa 4.000 punti di ricarica al 2030. Sino a diventare 7.000 al 2035. Tutti i punti sono previsti in corrente continua, con il 79% di punti ultrafast hpc e il 21% di fast dc.
Lo studio include, poi, un focus sullo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica privata. Si stimano nello scenario conservativo un numero di punti di ricarica domestici pari a 1,5 milioni nel 2030. Mentre si stimano 4,4 milioni nel 2035. A questi vanno però sommati rispettivamente 143.000 e 451.000 punti di ricarica in ambito lavorativo. Sotto il profilo della domanda energetica, in questo scenario si stima al 2035 un incremento dei consumi elettrici nazionali (considerando la ricarica pubblica e privata) pari a 23 twh. Dato che rappresenta meno dell’8% dell’attuale domanda elettrica complessiva italiana.