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Divisione dell’usato: un’area cruciale nell’Automotive

  • July 11, 2024
  • admin
divisione auto usato

Arriva dal “Master Automotive management & New mobility” un nuovo studio dal titolo “Il processo di gestione della divisione di business dell’usato”. Un nome che è tutto un programma perché analizza, nel dettaglio, diversi aspetti incisivi nel settore.

Vengono, infatti, studiati a fondo dal contesto del mercato dell’usato ai comportamenti d’acquisto e tendenze, dalle peculiarità delle aste al rinoleggio dell’usato. Non vengono, inoltre, tralasciati concetti come la corretta gestione dello stock o la vendita dell’usato online. Inoltre, indagati anche lo sviluppo dell’e-commerce e il ruolo della logistica.

Insomma, un lavoro molto approfondito. Realizzato sotto la direzione di Rodolfo Montrone, con il ruolo di Project Manager di Domenico Sgroi lo studio è stato condotto in collaborazione con diversi professionisti. Quest’ultimi: Giuseppe Abbasciano, Filippo Griffi, Matteo Mian, Samuele Martignon, Massimiliano Mungiello, Alessandro Rateni e Luciano Riggi.

La rilevanza della divisione dell’usato

L’incipit dello studio e motore portante è proprio la divisione dell’usato. Tale elemento si rivela area cruciale per la governance aziendale. Se vi è infatti un ambito nel business automotive dove la complessità dei processi richiede una solida capacità di governance, questo è la divisione dell’usato. Troviamo, infatti, riuniti tutti gli elementi fondamentali della gestione di un’organizzazione commerciale nel settore. Una peculiarità che lo avvicina più ai contesti industriali è la trasformazione del prodotto.

Il veicolo usato è sottoposto a una serie di interventi.

Interventi di varia entità effettuati prima di essere reimmesso sul mercato. Questo coinvolge praticamente tutti i reparti aziendali. Non solo, anche i fornitori esterni. Dalla fase di ricondizionamento, con approvvigionamento ricambi e lavorazioni specializzate in primis. Passando poi al controllo qualità, alla certificazione ed all’aggiornamento amministrativo, fino al marketing. Quest’ultimo influirà sulla valorizzazione del prodotto e sula riduzione dei tempi di vendita. Un vero e proprio processo industriale.

Il Time to Market

In questo passaggio emerge un altro concetto chiave: il Time to market. La capacità di ridurre il tempo che intercorre tra l’acquisto del veicolo e la sua rivendita. Tempo variabile in base al pricing e al canale prescelti. Un aspetto fondamentale per la sostenibilità finanziaria della divisione usato.

In questo delicato equilibrio deve concentrarsi la governance aziendale.

L’obiettivo? Evitare che l’opportunità di business si trasformi in una pericolosa criticità. L’usato può contribuire al miglioramento del margine, ma anche esporre l’azienda al rischio finanziario. Una corretta politica di pricing e una gestione attenta dello stock, per aumentarne la rotazione, rappresentano il confine tra una conduzione profittevole e una in deficit.

L’usato: uno dei nuovi pilastri per i dealer

I ricavi dalla vendita dei veicoli usati costituiscono l’attivo circolante nello stato patrimoniale, esplicitando la natura stessa di questa attività come giacenza temporanea di beni.

Oggi, in un contesto di transizione verso la fornitura di servizi di mobilità, l’usato rappresenta uno dei pilastri del nuovo modello di business del Dealer. Elemento in trilogia con la vendita di servizi e l’assistenza. La tecnologia informatica e l’adozione di metodologie avanzate, sia nella vendita che nella manutenzione, hanno giocato un ruolo determinante.

Dalla gestione puntuale dello stato d’uso e degli interventi, con la creazione di una banca dati storica del veicolo, agli strumenti di telemetria per le flotte e i conducenti; fino alla valorizzazione digitale dell’offerta con immagini e video professionali supportati dall’intelligenza artificiale. Tutti fattori che hanno consentito l’affermarsi di nuove forme di accesso al mercato dell’usato, come il rinoleggio o la partecipazione alle aste online.

La tecnologia – spiega lo studio – sta intervenendo nel mercato dell’usato anche nella promozione dell’offerta”. Le best practice sulla valorizzazione del prodotto esposto nei portali web e nelle piattaforme digitali specializzate vengono descritte nella ricerca. I ricercatori spiegano infatti quanto segue. “La realizzazione professionale delle gallerie di immagini dei veicoli in vetrina, a tutto tondo e con la cura di visualizzare sia l’esterno che gli interni dell’auto oggi è possibile anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale”.

Tutti i miglioramenti hanno portato all’affermarsi di forme diverse di accesso al mercato dell’usato. Miglioramenti tra cui i progressi tecnologici e il miglioramento della qualità dell’offerta Il mercato vedrà sempre più la riduzione dei tempi di risposta alla domanda e politiche di pricing attente all’equilibrio economico finanziario.

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