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Ewiva: joint venture di Enel X e Gruppo Volkswagen

  • March 25, 2024
  • admin
Ewiva; nuove stazioni

Accelerare la transizione verso la mobilità elettrica sviluppando su tutto il territorio nazionale una infrastruttura di ricarica High Power Charging (HPC) ultra-veloce e alla portata di tutti? Ecco l’obiettivo di Ewiva.

La nuova joint venture di Enel X e Gruppo Volkswagen continua il suo percorso di crescita. L’obiettivo? La creazione di 3.000 punti di ricarica in più di 750 siti in tutta Italia.

Dal 2022 Ewiva lavora per diffondere la mobilità elettrica

Dall’inaugurazione del primo sito Premium di via Flaminia 871 a Roma, nel dicembre 2022, in occasione del suo lancio ufficiale, Ewiva ha contribuito alla diffusione della mobilità elettrica nel nostro Paese.

La joint venture intende proseguire il percorso puntando sulla capillarità della rete ad alta potenza. Particolare attenzione è riservata alle aree più strategiche, con elevata domanda di mobilità e situate in prossimità di servizi e punti di interesse per chi guida elettrico. L’impegno del CPO (Charging Point Operator) non si limiterà a questo. Sarà rivolto anche all’attenta analisi dell’andamento del mercato della mobilità elettrica.

L’obiettivo è quello di modulare le attività in modo da assecondarne prontamente le esigenze, all’insegna della totale flessibilità.

L’importanza degli investimenti sulla sostenibilità

Il progetto Ewiva dimostra come investire in infrastrutture innovative è fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica. Non solo, rilevante anche promuovere la mobilità sostenibile delle auto connesse.

Il mondo connesso ed intermodale è obiettivo comune dei protagonisti del settore. Anche LoJack, infatti, ogni giorno lavora per offrire servizi telematici sempre più innovativi ed utili a migliorare la mobilità e la sostenibilità. Ottimizzare il tempo e massimizzare le risorse sono due goals a cui l’azienda mira strategicamente da anni, impegnandosi a soddisfare le esigenze sempre crescenti.

La strategia di Ewiva

Soddisfare i bisogni dei drivers è la strategia condivisa anche da Ewiva. Infatti, per garantire la massima versatilità sia ai partner che ospiteranno le stazioni, sia agli e-driver che le utilizzeranno, si impegnerà nel migliorare la sua offerta. Come?

  • Puntando sull’ampliamento della varietà di soluzioni offerte, con l’installazione di alcune stazioni di ricarica ‘ibride’. Si tratterà  di colonnine capaci di erogare energia anche a potenze fino a 400 kW, sempre assicurando la ricarica ultra-veloce.
  • Con la realizzazione di siti multi-colonnina, dotati di innovativi sistemi in grado di semplificare l’azione della ricarica.
  • L’introduzione di nuove tecnologie, tra cui le innovative colonnine con sistema di accumulo per garantire la ricarica ad alta potenza anche laddove non sarebbe tecnicamente possibile.
  • Il maggiore utilizzo di pensiline dotate di pannelli fotovoltaici per rendere l’esperienza di ricarica più confortevole contribuendo alla produzione di energia rinnovabile.
  • L’ adozione di sistemi di monitoraggio e analisi dei dati di utilizzo dell’infrastruttura sempre più evoluti per migliorare le performance della rete e per sviluppare la presenza di Ewiva sul territorio in linea con le esigenze di mobilità degli e-driver.
  • Tramite l’estensione del numero di Mobility Service Provider abilitati alla rete Ewiva (ad oggi già circa 70).

Con più di 330 siti, per un totale di oltre 1.150 punti di ricarica installati, Ewiva è oggi presente in tutte le regioni italiane. La stessa si conferma tra i protagonisti del panorama della mobilità elettrica del Paese. A partire dal lancio dell’azienda, sono state oltre 550.000 le ricariche effettuate. Tali ricariche hanno permesso di percorrere più di 100 milioni di km a tutti gli e-driver. La distanza si stima pari a circa 2.500 volte la circonferenza della Terra.

Passo concreto verso l’ecologia

Si tratta di numeri importanti che riflettono un concreto beneficio per l’ambiente. Infatti, fino a dicembre 2023 le ricariche effettuate alle colonnine Ewiva hanno evitato l’emissione di oltre 12.000 tonnellate di CO2. Tale cifra equivale alla piantumazione di 650.000 alberi; 800 kg di particolato; quasi 30 tonnellate di ossidi di azoto.

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