Auto d’epoca, più green di quanto non sembri
- March 22, 2024
- admin
Un recente studio ha rivelato che l’impronta carbonica totale di un’auto d’epoca ben mantenuta potrebbe essere meno dannosa per l’ambiente di quanto si possa immaginare. Inaspettatamente, in alcuni casi, il danno potrebbe essere potenzialmente inferiore a quella di un nuovo veicolo elettrico. L’analisi arriva dal team di lavoro dell’International Drivers Association secondo cui le classic car hanno un minore quantità di carbonio incorporato nel loro ciclo di vita.
Il carbonio incorporato
Le auto d’epoca potrebbero essere considerate rispettose dell’ambiente. Tale assunto potrebbe sembrare illogico visto il loro livello di emissioni. Considerando però il cosiddetto “carbonio incorporato” le auto d’epoca ottengono un punteggio elevato perché sono già state costruite anni fa. La produzione di un’auto nuova comporta infatti l’estrazione, l’elaborazione e il trasporto di materie prime, seguiti dai processi di produzione e assemblaggio. Queste fasi comportano un’elevata emissione di carbonio. Queste fasi non pesano, invece, sulla quantità di emissioni prodotte, oggi, dalle classic car. Infatti, qui le auto d’epoca prendono il sopravvento.
“Le auto d’epoca – spiegano i ricercatori dell’International Drivers Association – essenzialmente non hanno più un’impronta di produzione: è stata saldata anni fa. Il debito energetico che hanno è per la manutenzione, la benzina, ecc. Più a lungo un veicolo viene utilizzato, più l’energia impiegata nella sua produzione viene distribuita nel corso della sua vita, riducendo così il suo impatto ambientale complessivo”.
LoJack e la protezione per le auto d’epoca
Le auto d’epoca si confermano, quindi, cimeli da proteggere. Data la loro unicità e la loro rarità LoJack propone una soluzione ad hoc volta alla loro protezione. La soluzione Scout Vintage è infatti pensata appositamente per la tutela delle classic car.