Pininfarina, un dono speciale per il Papa
- January 27, 2025
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Nella cornice solenne dell’udienza del mercoledì presso il Vaticano, Pininfarina ha consegnato al Papa Francesco un dono di grande significato simbolico: “Orbis”. Questo oggetto unico è stato presentato dal vicepresidente e amministratore delegato di Pininfarina, Silvio Pietro Angori come “testimonianza dei valori condivisi di sostenibilità, innovazione e impegno verso un futuro migliore“.
Durante l’udienza papale, una delegazione composta da rappresentanti dell’industria automobilistica ha avuto l’opportunità di incontrare il Santo Padre. Sottolineando così l’impegno comune verso la transizione ecologica.
Secondo Pietro Angori “Questo oggetto non è soltanto un dono al Santo Padre, ma un invito a tutti noi a lavorare insieme per un mondo più sostenibile. In Pininfarina crediamo che il design possa essere un potente strumento per ispirare il cambiamento, un ponte tra innovazione e responsabilità.” Insomma, un gesto simbolico di Pininfarina che non solo celebra l’unione tra tecnologia e spiritualità ma spinge l’industria e la società verso un futuro dove l’innovazione e la sostenibilità vanno di pari passo, sotto l’egida di un impegno condiviso per il benessere del pianeta.
Il rapporto tra il settore auto ed il vaticano
Il mondo dell’auto fino a oggi è sempre stato vicino al Papa con le auto. L’idea di “papamobile” ha trasformato radicalmente il modo in cui i Pontefici si muovono e interagiscono con i fedeli. Riflettendo non solo l’evoluzione tecnologica ma anche i cambiamenti sociali e di sicurezza nel corso del tempo. Ora la vicinanza si sposta anche sul fronte dei riconoscimenti. Ma la storia delle automobili dei Papi è molto affascinante. Inizia ufficialmente con la consegna di una Fiat 525M a Papa Pio XI nel 1929. Un evento che segnò l’inizio di una lunga tradizione di doni automobilistici ai Pontefici. Prima di questa data, i Papi si spostavano principalmente in carrozze o a cavallo, con Pio VII che fu il primo a utilizzare una carrozza per recarsi in Vaticano nel 1800.
Poi, dopo la Fiat 525M, altre auto seguirono rapidamente, tra cui una Isotta Fraschini e una Graham-Paige, entrambe donate a Pio XI. Questi veicoli erano più simbolici che pratici, spesso rimanendo nei garage vaticani. Con Giovanni Paolo II, invece, il concetto di “papamobile” si è veramente consolidato. La prima vera papamobile, una Fiat Campagnola aperta, fu utilizzata nel 1980. Permettendo al Papa di stare in piedi o seduto in una posizione rialzata per essere meglio visibile ai fedeli.
Tuttavia, l’attentato del 1981 a Giovanni Paolo II ha portato a un cambiamento significativo verso veicoli più sicuri e blindati. Dopo l’attentato, le papamobili sono diventate veicoli blindati. Mercedes-Benz divenne il marchio preferito per queste vetture speciali. Oggi papamobili moderne sono equipaggiate con vetri antiproiettile e strutture progettate per proteggere il Pontefice durante le apparizioni pubbliche.
Il Padiglione delle carrozze
Ogni auto papale non è solo un mezzo di trasporto ma un simbolo culturale e religioso. Le targhe “SCV 1” (Stato della Città del Vaticano – veicolo numero 1) sono riservate alla vettura del Pontefice, sottolineando l’unicità e l’importanza di questi veicoli. Nel Padiglione delle Carrozze dei Musei Vaticani sono esposte le auto. Qui si possono ammirare, infatti, modelli storici e contemporanei che raccontano la storia della mobilità papale.