Risparmi record con la mobilità condivisa
- November 25, 2024
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Una svolta epocale nel modo in cui ci muoviamo potrebbe non solo trasformare le nostre città, ma anche i nostri risparmi. Il primo rapporto Future Ways è stato elaborato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Rapporto presentato in occasione dell’Intermobility Future Ways a Rimini. Lo stesso rivela come la mobilità condivisa possa portare a un risparmio economico significativo per le famiglie italiane. Riducendo, anche, le emissioni dannose per l’ambiente.
L’analisi ed i possibili risparmi
Secondo l’analisi, se le famiglie italiane passassero dalla tradizionale mobilità personale legata ai mezzi privati alla mobilità condivisa, potrebbero risparmiare fino a 3800 euro all’anno. Questo modello sinergico include treni, metropolitane, tram, bus, autonoleggio, taxi e altre forme di sharing mobility. Modello che alleggerirebbe il peso sul portafoglio delle famiglie. Non solo, però, lo stesso avrebbe anche un impatto positivo sull’ambiente.
Attualmente, il settore dei trasporti contribuisce per più del 25% alle emissioni di gas serra in Italia. Tuttavia, con un incremento del 30% nell’offerta di mobilità condivisa, le emissioni potrebbero diminuire di 18 milioni di tonnellate. Superando di gran lunga l’obiettivo italiano di riduzione del settore trasporti entro il 2030. Questo cambiamento libererebbe le città da circa 4,5 milioni di automobili. Trasformandole, così, in luoghi più vivibili e sostenibili.
Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, ha sottolineato l’importanza di potenziare la mobilità pubblica e condivisa. Una particolare attenzione al livello urbano; così da ridurre le emissioni, alleviare la congestione del traffico e tagliare le spese delle famiglie. Attualmente, la mobilità personale rappresenta l’83%. La mobilità condivisa, invece, solo il 17%. Ronchi sottolinea la necessità di invertire questa tendenza per favorire una transizione verso un sistema di trasporto più sostenibile ed efficiente.
Lo scenario attuale
Ma non solo: il report evidenzia anche un significativo divario tra l’offerta di trasporto pubblico e la mobilità condivisa rispetto alla mobilità personale. Il numero di automobili in circolazione è aumentato notevolmente dagli anni ’60. Mentre, il numero di autobus urbani è diminuito.
Il rapporto analizza, anche, la spesa pubblica per i servizi di trasporto e mette in luce un calo negli investimenti nel settore. Nonostante l’effetto positivo che il trasporto pubblico ha sull’economia generale (ogni euro investito porta a una creazione di valore da 4 a 6 euro), l’Italia sta rimanendo indietro rispetto ad altri paesi europei in termini di spesa pro capite.
Attualmente, le famiglie italiane dedicano circa 139,5 miliardi di euro all’anno alla spesa per i trasporti. L’89% è destinato alla mobilità personale e solo l’11% alla mobilità condivisa.