Unrae: occorre chiarezza da parte dell’Unione Europea
- October 30, 2024
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La necessità di chiarezza e azione decisa sul fronte delle politiche ambientali e doganali dell’Unione Europea è diventata imperativa. A livello nazionale, il settore automotive attende con ansia un riconoscimento adeguato nella prossima Legge di bilancio 2025. Nonostante il bilancio non sia stato menzionato nelle recenti dichiarazioni dei vertici dell’esecutivo. Questo è il grido d’allarme lanciato dall’Unrae, associazione costruttori esteri in Italia.
Andrea Cardinali, il direttore generale dell’Associazione, sottolinea infatti l’importanza cruciale di un intervento governativo tempestivo attraverso un Dpcm dedicato. Vi è necessità di un piano pluriennale per sostenere concretamente il percorso di transizione energetica del Paese.
Chiarezza e azioni: le richieste di Unrae
Sul fronte degli incentivi, l’Unrae ritiene essenziale l’attuazione di interventi immediati su tre fronti fondamentali. In primo luogo, si richiede la piena disponibilità dei 240 milioni di fondi residui dalla dotazione incentivi 2024. In secondo luogo, si chiede il recupero dei 250 milioni stanziati nel 2022 per il 2025 e successivamente revocati dal Dl Coesione. Infine, si auspica l’eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/Km di CO2, o almeno la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/Km.
Un aspetto di cruciale importanza evidenziato dall’Unrae riguarda la revisione della fiscalità delle auto aziendali. Considerata una leva strategica per lo sviluppo del mercato delle auto a zero e bassissime emissioni. Cardinali ribadisce l’urgenza di modificare il sistema attuale. Sottolineando la necessità di regolare la detraibilità Iva e la deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a tre anni.
Una tale modifica, afferma, avrebbe un impatto positivo significativo. Sottolinea come tali azioni accelererebbero il ricambio delle flotte aziendali, garantendo una maggiore disponibilità sul mercato di veicoli usati più ecologici a prezzi più accessibili. Questo contribuirebbe non solo al rinnovo del parco circolante con veicoli più virtuosi dal punto di vista ambientale e della sicurezza, ma anche a una trasformazione concreta e tangibile verso un futuro più sostenibile.