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Rallentamenti per le auto elettriche

  • January 28, 2025
  • admin
rallentamenti auto elettriche

I dati parlano chiaro: la crescita di auto elettriche nel mondo ha subito dei rallentamenti negli ultimi 12 mesi. Negli ultimi anni il prezzo medio di queste auto in Europa, Cina e USA ha registrato un deciso calo. Riscontrato, invece, un aumento medio dei listini delle vetture con motore endotermico. Dall’anno in corso, però, il gap è destinato a ridursi. Come? Grazie all’arrivo sul mercato di diversi nuovi modelli con prezzi inferiori ai 30mila euro.

Sono queste le principali evidenze che emergono dallo studio di JATO DYNAMICS “Il prezzo giusto dell’auto elettrica“. Lo studio evidenzia come la crescita di auto elettriche nel mondo stia subendo dei rallentamenti. Dal 2019 al 2023 si è registrato un balzo da 1,4 a 7,4, milioni di unità. Nei dodici mesi successivi, però, le BEV sono aumentate “solo” di 1 milione e 200mila unità. In questo mercato il 51% dei veicoli è realizzato da costruttori cinesi. Il 22% da brand americani ed il 18% da marchi europei.

I dati del report

Il report evidenzia come negli ultimi anni il prezzo medio delle auto elettriche in tutto il mondo abbia registrato un deciso calo. Nell’Eurozona, in particolare, il prezzo medio al dettaglio delle auto “alla spina” è diminuito del 15% tra il 2018 e il 2024. Mentre quello delle vetture diesel o a benzina è cresciuto del 7%. Un trend simile si è evidenziato negli USA con una riduzione ancora più significativa dei prezzi delle BEV (-25%). In Italia la quota di immatricolazioni resta bloccata al 4%. Ben al di sotto della media europea. Complice l’assenza di prodotto nei segmenti A e B. Non solo, il prezzo medio al dettaglio delle auto elettriche è aumentato del 14% in sei anni.

Il 2025: anno di svolta

Focalizziamoci sui dati dei segmenti auto A e B. Appare evidente come a fronte di una contrazione dell’offerta di modelli con motore tradizionale (passati da 42 a 22 unità in soli sei anni), sia invece in atto una crescente diffusione di vetture elettriche. Quest’ultime sono passate dagli 8 modelli disponibili nel 2018 ai 13 dello scorso anno. Il 2025 si preannuncia come l’anno della svolta. Grazie all’arrivo sul mercato italiano di diversi modelli nei segmenti A e B con un costo di listino inferiore ai 30mila euro. Veicoli destinati a segnare un’inversione di rotta.

Stando allo studio di JATO, le vetture elettriche sul mercato italiano risultano più costose del 25% rispetto a quelle “endotermiche”. Nel 2023 la percentuale era del 36%. I progressi compiuti finora in Occidente sul fronte dell’offerta e della riduzione dei prezzi appaiono di poco conto se paragonati a quanto accaduto negli ultimi anni in Cina. Oggi il prezzo medio al dettaglio di un’auto elettrica comprata in Italia è superiore del 126% rispetto a quello di una vettura acquistata nel Paese del Dragone. Stesso discorso vale per il Regno Unito. Paese dove una vettura elettrica costa mediamente il 122% in più rispetto al mercato cinese e negli Stati Uniti dove la percentuale di maggior costo raggiunge il +109%.

Il prezzo medio di una vettura elettrica in Italia è oggi di 67.058 euro.

Il prezzo risulta poco sopra la media europea (62.709) o degli USA (62.044). Invece, risulta molto distante dalla Cina (29.682). Gianmarco Giorda – Direttore Generale di ANFIA, ha evidenziato che “In Italia il 20% circa delle aziende della componentistica ha già investito nella produzione di componenti per veicoli elettrici”. Il Direttore sottolinea come occorra lavorare sulla competitività della filiera. Riconoscendo che l’UE non è oggi il player più forte a livello tecnologico.

Giorda continua dicendo che “In Italia, è importante introdurre un credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione e mettere in campo azioni per attrarre investimenti nel Paese, così da agevolare il rinnovamento del settore”.

Gli ha fatto eco Francesco Naso – Segretario Generale di Motus-E: “Il 2025 sarà molto importante per la mobilità elettrica. Continua “Se infatti sui segmenti più alti di mercato la parità di prezzo con l’endotermico è a portata di mano, la forbice si sta chiudendo anche sui modelli di massa, ampliando la platea di chi già oggi può ottenere un vantaggio nel total cost of ownership rispetto alle auto tradizionali.

L’auspicio del Segretario “è che questo trend venga accompagnato da politiche di supporto stabili, anche sulle flotte aziendali, e da azioni a costo zero che valorizzino l’impegno degli operatori della ricarica, che stanno realizzando in Italia una rete tra le più avanzate d’Europa“.

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