Dazi Doganali su Cina, Canada e Messico: gli impatti
- January 01, 2025
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Le dichiarazioni recenti del neoeletto presidente Donald Trump riguardanti l’immediata istituzione di dazi doganali sui prodotti provenienti dalla Cina, Canada e Messico hanno scatenato preoccupazioni nell’industria automobilistica. Non solo, le stesse hanno causato reazioni negative anche sui mercati azionari per le aziende potenzialmente colpite. Secondo Alexandre Baradez, responsabile dell’analisi di mercato presso la banca d’affari IG France, “il timore è che anche l’Europa sia coinvolta, anche se Trump non ne ha ancora parlato“. Baradez ha notato una netta diminuzione nei valori delle aziende che potrebbero essere bersaglio di tasse doganali.
“Il 20 gennaio, come uno dei miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per imporre un dazio del 25% su tutti i prodotti in arrivo negli Stati Uniti da Messico e Canada, e le sue ridicole frontiere aperte“. Ecco la dichiarazione di Trump tramite un post su Truth Social.
Questa mossa, giustificata da Trump con la crisi legata alle droghe e all’immigrazione, potrebbe però danneggiare pesantemente i principali player di Detroit (Ford, GM e Stellantis). Non solo, anche le aziende straniere che hanno investito massicciamente negli Stati Uniti.
Le produzioni nel Canada
Per esempio, Ford ha produzioni strategiche in Canada. Così come nell’Oakville Assembly Complex. Produzione fondamentale nella transizione ai veicoli elettrici. L’azienda ha, anche, un importante produzione nello stabilimento di motori di Windsor: cruciale per la produzione di veicoli negli USA.
General Motors opera importanti stabilimenti in Ontario. Mentre Toyota e Honda hanno basi produttive significative in Canada. Stellantis ha strutture chiave a Windsor e Brampton, Ontario, dove vengono prodotti modelli di grande successo come la Chrysler Pacifica e i modelli Dodge ad alte prestazioni.
La problematica messicana
L’eventuale problema dei dazi doganali con il Messico, dove l’industria automobilistica esporta il 79% della produzione negli Stati Uniti, sarebbe ancora più complesso. Il Messico ospita oltre 30 produttori automobilistici. Ospita, inoltre, numerose fabbriche di componenti, generando un considerevole fatturato. Queste misure potrebbero avere ripercussioni significative sull’industria automobilistica globale e sul commercio tra i paesi coinvolti. Portando, così, a una ridefinizione dei flussi commerciali e degli investimenti nel settore automobilistico in Nord America.