Biden aumenta dazi su chip e auto elettriche cinesi
- May 20, 2024
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Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, ha accusato la Cina di comportarsi in modo sleale nel commercio. Secondo il Presidente, la Cina non compete equamente. Washington ha annunciato l’aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi, tra cui i veicoli elettrici e i semiconduttori.
La decisione ha suscitato una forte opposizione da parte della Cina. Opposizione che si presenta mentre Biden si prepara a una competizione politica con Donald Trump. Vicine infatti le elezioni di novembre, replicando la sfida del 2020. Dopo l’annuncio, Biden ha dichiarato in un discorso: “Non permetteremo alla Cina di inondare il nostro mercato, rendendo impossibile ai produttori di auto americani competere in modo equo“. Ha poi aggiunto: “Non permetteremo mai alla Cina di controllare ingiustamente il mercato di queste auto“.
La potenza delle tariffe in aumento
Le tariffe aumentate colpiscono importazioni cinesi per un valore di 18 miliardi di dollari. Le stesse si concentrano su settori strategici come i veicoli elettrici, le batterie, i minerali critici e i prodotti medici, secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca. L’aliquota tariffaria sui veicoli elettrici sarà quadruplicata al 100% quest’anno. Quella sui semiconduttori passerà, invece, dal 25 al 50% entro il prossimo anno. L’obiettivo è incoraggiare la Cina a eliminare le sue pratiche commerciali sleali.
La strategia Biden
Il Presidente segue una revisione delle tariffe introdotte durante la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Al tempo l’ex presidente Trump impose dazi su merci cinesi per circa 300 miliardi di dollari.
Il ministero del Commercio cinese ha avvertito che le nuove misure avrebbero “gravemente influenzato l’atmosfera di cooperazione bilaterale”, criticando la politicizzazione delle questioni economiche.
Ma non è tutto: oltre ai veicoli elettrici, Washington sta triplicando le tariffe su alcuni prodotti in acciaio e alluminio, nonché sulle batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici e sulle loro parti. Il dazio sulla grafite naturale e su alcuni altri minerali critici passerà dallo zero al 25%. Quello, invece, sulle celle solari raddoppierà al 50%. Tuttavia, alcuni aumenti, come quelli sulle batterie agli ioni di litio non destinate ai veicoli elettrici, entreranno in vigore più avanti. Tale scelta si basa sull’intenzione di garantire un periodo di transizione mentre il Paese sviluppa la sua produzione interna di batterie.