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Le vendite di auto elettriche? Frenano solo in Italia

  • January 09, 2023
  • admin
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Nell’anno appena trascorso le vetture full electric vendute nella Penisola sono state 49.058, in calo del 27,1% rispetto del 2021, con il parco elettrico circolante che ha sfondato comunque le 170.000 unità

La frenata delle immatricolazioni di auto elettriche in Italia – confermata dai dati sulle immatricolazioni di dicembre 2022 – “è un dato che non può essere sottovalutato, specialmente alla luce del contesto in cui si inserisce”. Lo sottolinea Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica ricordando che “siamo l’unico tra i grandi Paesi europei a registrare nel 2022 un calo delle vendite di auto a emissioni zero e questo non può non innescare qualche riflessione”. Nell’anno appena trascorso, che ha visto il mercato auto nazionale scivolare a un soffio dal suo minimo storico – facendo peggio addirittura del 2020 – le vetture full electric vendute nella Penisola sono state 49.058, in calo del 27,1% rispetto del 2021, con il parco elettrico circolante che ha sfondato comunque le 170.000 unità, attestandosi più precisamente a 171.196. Segno meno anche per la quota di mercato delle elettriche, che passa dal 4,6% del 2021 al 3,7% del 2022. Per fare un paragone, nei primi 11 mesi dell’anno la market share delle auto elettriche è stata del 13% in Francia, del 15,7% in Germania e del 15,1% nel Regno Unito. Solo la Spagna tra i big mostra una quota di mercato analoga all’Italia, con l’enorme differenza però che rispetto al 2021 è cresciuta di oltre un punto percentuale, mentre da noi il trend è esattamente opposto.

“Senza interventi, l’Italia rischia di accumulare un gap difficile da colmare rispetto ai Paesi con cui dovrebbe ambire a confrontarsi”, avverte Motus-E, secondo cui fortunatamente “il Governo ha in mano tutti gli strumenti per riportare il mercato italiano lì dove dovrebbe essere, nella Serie A dell’Europa, senza accontentarsi di uno scivoloso ruolo di secondo piano”.

“L’anomalia italiana dell’anno appena concluso ha trovato terreno fertile essenzialmente nella poca pianificazione delle politiche incentivanti”, osserva l’associazione, sottolineando che “per recuperare terreno si potrebbe partire da un riordino del quadro di supporto alla domanda. Ad esempio, dando subito continuità agli incentivi al noleggio, equiparandoli come valore a quelli per i veicoli privati senza rottamazione, ma anche allineando il cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili a quello per le ibride plug-in”. Un’altra leva su cui agire” è quella del trattamento fiscale delle flotte aziendali, che andrebbe rivisto per favorire le auto a zero e a basse emissioni, senza dimenticare poi una maggiore velocità nella messa a terra dei fondi per le ricariche private”.

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