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Legambiente contro gli incentivi ad alimenti usati come biocarburanti

  • July 04, 2022
  • admin
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L’associazione sottolinea che “alcuni Paesi europei proporranno restrizioni sui biocarburanti in competizione con le produzioni alimentari”

I leader del G7 discutono in Germania di sicurezza alimentare globale, in relazione anche al blocco dei cereali ucraini a causa dell’invasione russa. Ma c’è un’altra grave minaccia, un’altra causa di speculazione al rialzo per le commodity alimentari: i biocarburanti e i biocombustibili alimentari usati al posto del petrolio, del gasolio o della benzina“. Così Legambiente in una nota in cu si sottolinea che “alcuni Paesi europei proporranno restrizioni sui biocarburanti in competizione con le produzioni alimentari” mentre gli Stati Uniti “spingeranno per aumentarne la produzione, tanto è vero che l’impennata dei prezzi agroalimentari era iniziata nella seconda metà del 2020, prima della guerra in Ucraina”.

Secondo l’associazione ambientalista, “anche l’Europa ha le sue gravi responsabilità”: secondo un nuovo studio di Transport & Environment l’Europa brucia ogni giorno nei serbatoi di auto e camion oltre 17mila tonnellate di olio di colza e di girasole, l’equivalente di 19 milioni di bottiglie. “Ciò – sottolinea Legambiente – ha contribuito all’aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari, ulteriormente esasperato dall’invasione russa dell’Ucraina, portando anche allo svuotamento degli scaffali dei supermercati”. Ecco perché “tutte le associazioni ambientaliste europee associate al network di Transport&Environment hanno invitato i governi a dare la priorità al cibo rispetto al carburante e a porre fine immediatamente all’uso dei biocarburanti in competizione con le produzioni alimentari. Consapevoli di tale competizione, Regno Unito e Germania hanno annunciato di voler abbandonare la produzione di biocarburanti da colture alimentari e foraggere, a cui anche l’Italia dovrebbe allinearsi“.

Legambiente sottolinea che l’Ucraina rappresenta il 40% delle esportazioni mondiali di olio di girasole ed è anche il più grande fornitore europeo di olio di colza. Le merci che non possono uscire dall’Ucraina stanno esercitando una notevole pressione sulle forniture e, a loro volta, sui prezzi che sono fino a due volte e mezzo superiori rispetto agli anni precedenti. In Germania, ad esempio, gli oli da cucina sono tra le sei categorie di alimenti con il maggior aumento di prezzo. Il 18% della produzione mondiale di olio vegetale è destinato al biodiesel. Quasi tutto questo è adatto al consumo umano. Negli ultimi anni, l’Europa ha immesso nelle sue auto e camion il 58% di tutto l’olio di semi di colza e il 9% di tutto l’olio di girasole consumato nella regione.

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