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Anfia: “l’Italia torni ad essere un produttore significativo”

  • June 06, 2022
  • bbongiovanni
Speed car lighting

Paolo Scudieri, presidente dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica, auspica incremento della produzione d’auto nel nostro Paese

E’ di fondamentale importanza per l’Italia ritornare ad essere un produttore significativo di autovetture”. Lo ha detto Paolo Scudieri, presidente dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica, nella relazione con cui ha aperto l’assemblea pubblica di Anfia nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

Nella relazione Scudieri ha evidenziato che “Il mercato italiano ha avuto un picco positivo nel 2017 con quasi 2,2 milioni di immatricolazioni di autoveicoli; nel 2018 e 2019 subisce un rallentamento e, nel 2020, arriva ad un crollo del 26,6%, a seguito della pandemia; nel 2021, nonostante il confronto con un anno decisamente pessimo, non si è vista una crescita tale da tornare ai volumi pre-pandemia. E il primo trimestre di quest’anno registra un -22% rispetto ai primi tre mesi del 2021”.

Spostando lo sguardo sulla produzione, Scudieri ha sottolineato che “la situazione di sofferenza è ancora più evidente: dopo la crisi del 2012, la produzione torna a crescere nel 2014 e supera il milione di unità nel 2015, 2016 e 2017, per poi ricominciare un’inesorabile discesa. -7% nel 2018, -14 nel 2019 e -15% nel 2020, con il lockdown della primavera e le prime strozzature della supply chain; nel 2021 la produzione cresce, ma non torna ai livelli del 2019. Il dato che risalta agli occhi è che nel 2000 la produzione di autoveicoli in Italia superava 1,7 milioni di unità prodotte, mentre nel 2021 non si è toccata nemmeno la metà di questi volumi”. Secondo il presidente di Anfia, “mentre le produzioni di commerciali leggeri e truck tengono bene, e la produzione di autobus sembra sulla buona strada per avere nei prossimi anni una crescita significativa, il dato sulle auto deve far riflettere” anche perché “con questi numeri il confronto con i competitor europei è impietoso”.

Scudieri ha ricordato che “nel 2000 eravamo il quinto Paese per produzione di autovetture, oggi siamo settimi, sorpassati da Paesi come Repubblica Ceca e Slovacchia, che hanno una storia produttiva automotive più recente rispetto all’Italia” e che “nel 2021 in Italia si sono prodotte solo 440.000 vetture, la metà della produzione in Gran Bretagna e un quarto di quella spagnola”.

“La soglia del milione circa di vetture prodotte all’anno – ha concluso – è un target che dobbiamo provare in ogni modo a raggiungere nel breve termine, anche per offrire alla componentistica italiana un’indispensabile opportunità nel mercato domestico, necessaria sponda alle soddisfacenti operazioni di internazionalizzazione intraprese negli anni dalle nostre aziende”.

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