Rilevatori a distanza per il controllo delle polizze RC
- November 04, 2021
- mspaggiari

Nove persone su dieci credono che sia giusto utilizzare Telepass, Autovelox, ZTL e Tutor per il controllo delle polizze RC auto e moto. È questo quanto emerso da un’indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen: l’88,9% degli intervistati è d’accordo con Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), che propongono di modificare la legge per introdurre l’utilizzo di rilevatori a distanza, opportunamente omologati, per avere un controllo costante sul territorio.
Come tutelare la privacy anche nel controllo delle polizze Rc?
Secondo una stima di Ania, in Italia i veicoli non assicurati in circolazione sono circa 2,6 milioni, con un mancato incasso di premi per le imprese di assicurazione pari a circa 1 miliardo di euro. Se i cittadini italiani sono giustamente sensibili al tema del controllo delle assicurazioni, lo sono anche alle modalità di trattamento dei dati personali. Infatti, usare i rivelatori a distanza è assolutamente giusto per il 61,2% degli intervistati, mentre il 27,7% è d’accordo sull’utilizzo purché avvenga entro alcuni limiti che garantiscano la tutela della privacy degli automobilisti. Tra i contrari, l’8,7% preferirebbe misure meno invasive per la lotta all’evasione e il 2,4% ritiene sbagliata o inefficace l’iniziativa.
Secondo la normativa attuale, i sistemi di lettura automatica delle targhe possono essere utilizzati solo come ausilio dalle pattuglie della Polizia Stradale. Ciò significa che, quando un trasgressore viene riconosciuto tramite le telecamere, gli agenti sono tenuti a fermare il veicolo e verificarne i documenti. Tuttavia, questa procedura potrebbe presto cambiare garantendo un controllo delle polizze Rc molto più efficiente.
“I risultati dell’indagine non ci stupiscono, al contrario confermano che gli italiani hanno senso civico e che riconoscono nell’assicurazione Rc un fattore di protezione necessario per sé e per gli altri e, come tale, non deve essere aggirato”, ha commentato Giacomo Testa, Head of Analytics di Prima Assicurazioni. “Concordiamo – ha proseguito – sull’opportunità di fare ricorso anche alla tecnologia per arginare un problema come quello dell’evasione, che non rappresenta solo un danno economico per il settore, ma soprattutto un rischio per le persone”.