Quanto vale l’auto connessa? Oltre 60 miliardi di euro
- June 22, 2021
- admin

Il nuovo tesoro sembra oggi essere l’ecosistema dell’auto connessa che secondo le stime di più accreditati analisti sembra avere un valore di 63 miliardi di euro. Non solo: è prevista una crescita del mercato a tripla cifra nei prossimi 8 anni. Basta questo per capire perché LoJack, sia in prima linea in questo settore. Un settore, va detto, molto competitivo visto che dal 2016 a oggi i brevetti sull’auto connessa sono cresciuti del +132% e che fra il 2018 e il 2022 saranno consegnate ai clienti più di 125 milioni di auto connesse. E molto c’è ancora da fare.
Accelerare la crescita di LoJack in Europa e, soprattutto, lo sviluppo di un ecosistema IoT unificato, che combini applicazioni software, una piattaforma cloud scalabile, servizi telematici e prodotti di “edge computing intelligente”. Sono questi i principali obiettivi del nuovo incarico di Maurizio Iperti, recentemente nominato Senior Vice President di LoJack EMEA, la società parte del colosso CalAmp e specializzata nei servizi telematici e nei sistemi di sicurezza per l’automotive.
Stati Uniti, America Latina, Europa occidentale, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa: il Gruppo CalAmp opera in tutto il mondo. Ai microfoni di Fleet Magazine, Iperti espone una vision internazionale sulla telematica, con particolare focus sul nostro Continente.
“L’utilizzo della telematica in Europa varia molto a seconda dei Paesi – conferma il manager -: in Germania, l’attenzione è focalizzata in maniera particolare sui servizi dedicati all’automobilista, mentre nel BeNeLux la telematica è finalizzata in particolare alla gestione efficiente delle flotte e in UK vengono monitorati soprattutto gli stili di guida ai fini assicurativi. Occorre sottolineare che l’Italia, rispetto agli Stati Uniti e al resto d’Europa, è davvero un Paese all’avanguardia nell’ambito dell’auto connessa: la lotta alle frodi assicurative è stata la base di partenza qualche anno fa, mentre oggi siamo di fronte ad uno dei mercati più maturi, dove, non a caso, vengono sperimentate nuove soluzioni. La nostra esperienza con LoJack Connect conferma che siamo di fronte a un processo di ‘convergenza’ dei servizi tra i vari Paesi e ad un ruolo davvero rilevante dell’Italia”.