Volano le auto elettriche, nonostante la crisi: ecco la quarta edizione dello Smart Mobility Report
- November 03, 2020
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Il settore automotive è stato uno dei più colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia da Covid19: solo in Italia, nei primi 9 mesi del 2020 le immatricolazioni, circa 972.000, sono calate del 34% rispetto allo stesso periodo del 2019 (1,4 milioni). Tuttavia, il mercato delle auto elettriche – “full-electric”, sempre più apprezzate, e “ibride plug-in” – si mostra in controtendenza: tra gennaio e settembre le immatricolazioni hanno superato il 3% del totale (+2% rispetto al 2019), attestandosi a 30.000, cioè il 155% in più. Inoltre, gli obiettivi fissati dalle principali case automobilistiche, sia in termini di vendita che di nuovi modelli offerti, non hanno subito significative variazioni al ribasso, viceversa in alcuni casi sono stati incrementati.
Parliamo di dati ancora molto modesti se rapportati ai 2,3 milioni di autoveicoli elettrici immatricolati lo scorso anno nel mondo (ora il parco complessivo è pari a 7,5 milioni), ma che lasciano ben sperare per lo sviluppo del mercato della mobilità elettrica in Italia. Cifre e analisi contenute nello Smart Mobility Report 2020 realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla quarta edizione e presentato questa mattina nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione delle aziende partner della ricerca. Nel 2019 sono state immatricolate nel nostro Paese 17.065 auto elettriche (+78% sul 2018, di cui 10.566 “full-electric”, più che raddoppiate, e 6.499 “ibride plug-in”) su circa 2 milioni di immatricolazioni totali (lo 0,9%, quasi il doppio rispetto al 2018), di cui il 70% nel Nord Italia, il 24% al Centro e appena il 6% al Sud. In Europa ci collochiamo in coda nella Top 10, con poco più del 3% delle immatricolazioni di veicoli elettrici sul totale europeo, a fronte del 12% se si guarda alle autovetture nel loro complesso.
Per elaborare previsioni relative allo sviluppo della smart mobility in Italia sono stati considerati tre scenari, uno “base” che ipotizza 3,5 milioni di auto elettriche circolanti al 2030, uno “moderato” abbastanza in linea con gli obiettivi del PNIEC, che ne immagina 5,5 milioni, e uno “accelerato” secondo cui gli autoveicoli elettrici tra 10 anni sarebbero 7 milioni, cioè il 20% del circolante totale, con il 65% di nuove immatricolazioni nel 2030 legate a modelli elettrici.
Analoghe stime sono state fatte relativamente all’infrastruttura di ricarica sia pubblica, che nel 2030 potrebbe oscillare da un minimo di 47.000 punti di ricarica a un massimo di 70.000, sia privata, da 1,8 a 3,9 milioni. Differenze significative, che dipendono principalmente dalla diffusione delle autovetture e che si riverberano sui volumi di investimento: al 2025 la “forbice” tra scenario base e accelerato va da 26,1 a 56,6 miliardi di euro, divario che si fa ancora più accentuato al 2030, 97,8 contro 209,7 miliardi. Lo stesso dicasi per i costi di gestione, calcolati sulla base del circolante al 2030: tra 1,4 e 3 miliardi di euro l’anno.