Furti Hi-tech, ecco come i ladri rubano le auto
- July 17, 2019
- admin
L’impiego di metodi elettronici per commettere furti arriva a superare anche l’80% per i veicoli più a rischio (i modelli Range Rover, ad esempio). I furti di questi modelli in diversi paesi europei sono diventati più significativi solo pochi mesi dopo il lancio dei nuovi sistemi di programmazione delle chiavi.
Gli strumenti hi-tech utilizzati per sottrarre le auto, che possono costare da 10 a 50.000 euro a seconda del livello di complessità, presentano diversi punti di forza per le organizzazioni criminali che li adottano, che non possono non allarmare Case costruttrici e automobilisti:
• possono essere utilizzati su più modelli;
• sono semplici da far funzionare e non richiedono particolari conoscenze tecniche;
• sono facilmente disponibili sul mercato e a buon prezzo, anche grazie alla concorrenza cinese sul mercato;
• una volta lanciato un nuovo modello sul mercato dalle Case automobilistiche, le organizzazioni criminali impiegano da due a dieci settimane, a seconda della complessità del livello di sicurezza, per capire come violare i nuovi sistemi; esattamente quanto è accaduto qualche anno fa con i tool creati dalle organizzazioni criminali per violare gli immobilizer del veicolo.
Da questa analisi LoJack studia, progetta e migliora costantemente i propri sistemi antifurti, che poi diffonde anche nei nuovi sistemi di mobilità. Come ad esempio il servizio di corporate car sharing LoJack Connect che agevola la diffusione di veicoli di ultima generazione, a più basso impatto ambientale, contribuendo ad accelerare il processo di rinnovamento del parco auto italiano e al passaggio culturale dalla proprietà all’uso del bene auto. Una mobilità 2.0 che può funzionare e diffondersi solo se protetta efficacemente dai furti.